Una vita per la musica e la critica
Il panorama culturale italiano perde una delle sue figure più emblematiche. Ernesto Assante, giornalista e critico musicale, ci ha lasciato a 66 anni. La notizia ha generato commozione in tutto il Paese, specialmente tra coloro che hanno seguito le sue rubriche su Repubblica, dove condivise le sue analisi e recensioni per decenni. La sua carriera giornalistica, contraddistinta da una profonda passione per la musica, ha reso Assante un punto di riferimento per i lettori e un modello per le nuove generazioni di giornalisti.
Un lascito inestimabile
Assante non era solo un critico acuto, ma anche un narratore capace di collegare il mondo musicale con i cambiamenti socio-culturali in atto. Il suo stile, accessibile e dettagliato, ha permesso alla musica di raggiungere un vasto pubblico, anche al di fuori degli appassionati di nicchia. La sua scomparsa lascia un vuoto nel giornalismo musicale italiano, ma il suo eredità si ritrova nei suoi scritti e nel ricordo di chi ha avuto il piacere di conoscerlo personalmente. Colleghi e appassionati si sono espressi attraverso i social network, dove il cordoglio è subito diventato virale, testimoniando l’importanza della sua figura.
Il ricordo e l’omaggio
Le esequie di Assante hanno visto la partecipazione di familiari, amici, colleghi e numerosi rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Un sincero omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla diffusione della cultura musicale, una passione che ha condiviso con generosità e intelligenza fino alla fine. I suoi scritti restano una fonte preziosa di riflessione e ispirazione, mantenendo vivo l’immagine di un giornalista che amava profondamente il suo lavoro e che ha lasciato un’impronta indelebile nel campo del giornalismo musicale.